mercoledì 30 novembre 2011

Per chi ha il titolo Unicredit in portafoglio..

Oggi vorrei iniziare ad inserire un taglio decisamente più operativo al blog, partirò soffermandomi sul titolo Unicredit e di come ho gestito la mia posizione ereditata da due anni a questa parte.
Per anni ho detenuto in portafoglio il titolo con un prezzo medio di carico che si aggirava intorno ai 2,5 euro, un bel giorno deciso a rientrare dall'investimento che era in perdita considerevole (con le azioni a 1, 8) ho vagliato diverse ipostesi che ora esporrò:

-vendere e incassare la perdita sui minimi di allora (gli attuali sono molto più bassi); è una soluzione idonea se non si ha capitale adeguato per recuperare la posizione, tagliare le perdite è sempre un bene ma procura bruciore di stomaco

-Il demonizzato "mediare al ribasso"!! complice il tratto estivo della crisi che ci accompagna da anni, le azioni sono crollate dandomi la possibilità però di scegliere un ulteriore strategia; le banche italiane sono state demonizzate e hanno viaggiato per molto tempo sui minimi, con Unicredit che si aggirava ogni tanto sugli 0,6 cosicchè mi è stata concessa la possibilità di rischiare sul default della banca stessa che non potrebbe resistere ai livelli per molto.
La decisione è stata quindi quella di mediare, portando nei mesi estivi e autunnali il prezzo medio di carico intorno all'euro, vendendo nel frattempo mensilmente delle opzioni call sui titoli, opzioni che data l'altissima volatilità del titolo pagavano il 9% al mese come premio.
Il risultato di questo mediare ragionato al ribasso è, come detto, una scommessa sul fallimento di Unicredit, se non dovesse fallire ho un pacchetto azionario considerevole comprato decisamente a sconto e sul quale ogni mese guadagno vendendo opzioni Call fino al recupero della posizione (che credo e si spera essere vicino!)

Analisi del titolo attuale:

L'analisi tecnica del titolo lo ritrae stabilizzato sui minimi con un trend di lungo periodo discendente, l'analisi dei movimenti dei prezzi (nuova branca dell'analisi tecnica) nota il titolo essere ormai riluttante ai ribassi e sempre pronto a ripartire in quinta ad ogni buon segnale..che abbia già esaurito la spinta al ribasso e non ne possa più sopportare altre?
Come sapete sono molto scettico sulle previsioni, potrebbe accadere qualunque cosa, sia che la banca fallisca, sia che il titolo recuperi il suo valore fondamentale e compensi le perdite senza senza del settore a cui è andato in contro. Vedremo!

giovedì 10 novembre 2011

Questione del momento: Titoli di Stato Italiani

Comprare o non comprare? andremo in default? siamo veramente dentro al baratro?


A tal proposito vorrei raccontarvi un episodio accorso sul posto di lavoro dell'importante divisione dell'istituto finanziario nel quale lavoravo; in quel contesto dove i dirigenti spendono 10.000 euro al mese in hotel e voli e il lusso serve per abbagliare i clienti, un gruppo di tre analisti finanziari con vent'anni di esperienza sulle spalle compra, in anni non sospetti, titoli di stato greci credendoli un affare.
Allorchè il super dirigente analista, qualche settimana dopo, spiega, vantandosi, ai tre analisti di cui sopra che l'essere bravi a fare quel mestiere non è comprare le opportunità (riferendosi ai titoli di stato greci), ma comprarli al prezzo più basso.
Per inciso il supermegadirigente li aveva comprati per se e famigli a 95..ora penso che la quotazione si aggiri sui 42-47..

Questa breve ma interessante storiella ci porta a due basiche conclusioni:
- Tutti, tutti sbagliano e nessuno, nessuno è in grado di calcolare con esattezza le probabilità di default dell'italia e quindi capire se vale la pena investire o no sui titoli di stato e se il loro rendimento è adeguato..ciò che guida sia analisti che mercati sono sensazioni o opportunismi e spesso non coincidono con il pensiero razionale  o con ciò che in "teoria" dovrebbe essere.
- Mai, Mai fidarsi dei super manager in giacca e cravatta che traspirano finto successo e sembrano sapere tutto della vita; chi ha insegnato e lasciato in eredità al mondo la sua umanità è stato un tizio che ha individuato la vera sapienza nel "non sapere" (Socrate)

In definitiva si può anche rischiare sui titoli di stato Italiani, motli tecnici e professionisti ne hanno approfittato ma badate bene che nessuno saprà darvi certezze in questo momento; andando avanti nel corso dell'economia ci saranno sempre meno certezze e quindi sarà giocoforza spostare l'attenzione sugli investimenti più rischiosi coprendosi contemporaneamente dai ribassi.

Salut

giovedì 3 novembre 2011

L'indecisione delle alte sfere e la situazione economica

Passate due settimane di "passione" per il lavoro ricomincio postando un commento sull'attuale situazione economica-politica italiana ed europea.
Ho letto ed ascoltato in questi giorni qualche intervista, ciò che mi ha più colpito è l'estremo ottimismo di gestori e personaggi importanti di fondi d'investimento riguardo agli sviluppi futuri dell'economia:

- la maggior parte di essi è concorde con l'escludere una recessione grave, profetizzando invece un piccolo (si spera) periodo di "Giapponesizzazione" delle economie Europee, ovvero bassa crescita e perdita del potere d'acquisto.

Personalmente vedo i corsi azionari Italiani già aggirarsi sui minimi, con qualche caduta pesante e con estrema volatitlità, aspettando gli ultimi sconti da panic selling e magari una ripresa lenta o una lateralizzazione anche di medio periodo, vedo la situaizone politica italiana allo sbando ma vedo d'altro canto che il focus sull'economia italiana è un buon modo per sviare l'attenzione sui problemi più gravi di altre economie politicamente più forti (crisi delle banche francesi, debito pubblico americano..)

E' una situazione di incertezza totale, ma basterebbe un chiaro segno politico per risollevare ill nostro paese e sviare l'attenzione dei media che colpisce più duramente del dovuto i mercati azionari.