venerdì 14 ottobre 2011

La Curiosità umana applicata ai Mercati

Ho poche certezze nella vita, come molti del resto non ne posseggo veramente nessuna..

Resta il fatto che, fino ad ora, i comportamenti dettati dalla curiosità umana non mi hanno mai deluso..questo potrebbe non essere un fatto del tutto negativo considerando che probabilmente la curiosità di cui è imbastito l'essere umano è ciò che ha dato il via al processo di separazione tra l'animale e la bestia.
In sintesi ogni mattina o ogni pomeriggio quando esco/entro nel mio garage e fermo la Vespa o l'Automobile davanti all'ingresso in attesa che il cancello automatico si alzi, se sul marciapiede transitano delle persone immancabilmente TUTTE guarderanno dentro il garage aperto o semi aperto per vedere cosa vi è dentro..
Badate bene che non girano lo sguardo quando il garage è chiuso e quando vi è un cane che passeggia col padrone questo a volte gira lo sguardo verso il garage e a volte no; questo perchè gli animali seguono istinti e paralisi mentali volte alla riproduzione e alla sopravvivenza e non si interessano di questioni che non gli possono aiutare in quei campi.

L'applicazione di tutto ciò ai mercati finanziari sembra abbastanza scontata, c'è tanta gente che ci guarda dentro (spendendoci anche parecchi soldi) ma in realtà non ci entra mai del tutto e soprattutto non cerca di capirli o quantomeno di adattarvisi, dà uno sguardo superficiale senza attaccare il cervello all'eccesso di curiosità degli occhi; conseguenza di questo è che i piccoli risparmiatori continuano a perdere in borsa i propri risparmi, come si evince da studi che evidenziano la tassazione maturata sui capital gain che in certi casi arriva al 3 per mille della popolazione (ovvero solo 3 su 1000 risparmiatori guadagna dai propri investimenti)

lunedì 3 ottobre 2011

Due differenti economisti su un'unica crisi..

Partendo "soft" senza per ora commentare i nuovamente burrascosi mercati di oggi già dimentichi dei buoni propositi mostrati la scorsa settimana, proporrò un estratto di due commentari sopra la crisi attuale di due grandi personaggi dell'economia, Soros e Stiglitz, un esperto conoscitore dei mercati e un premio Nobel per l'economia.
Il premio Nobel insiste sulla debolezza della ripresa economica, sulla scarsa domanda aggregata dei paesi sviluppati e sulla lenta crescita degli investimenti nonostante tassi di interesse ai minimi storici; con un politica monetaria (immissione di liquidità) oramai inefficace, restano a disposizione strumenti di politica fiscale o di investimento pubblico facendo leva su un indebitamento a basso costo, dati i tassi attuali, e un incremento della tassazione.
Maggiori tasse per permettere maggiori investimenti pubblici dovrebbero portare a una crescita del PIL e a un ridimensionamento della disoccupazione.
In aggiunta a una politica fiscale incisiva, uno dei più grandi investitori di sempre riconosce la crisi come soprattutto Europea e derivata da una mancanza di un istituzione che garantisca  la "solvibilità" degli stati membri in aggiunta alla Banca Centrale Europea che ne garantisce già la "liquidità"..quindi propugna un "Tesoro Europeo" che sia in grado di garantire stabilità strutturale delle finanze (solvibilità) in aggiunta alla disponibilità temporanea delle stesse (liquidità).
Termina dicendo che l'Euro esiste e una sua caduta provocherebbe una profonda recessione e un crollo del sistema Bancario europeo; non c'è niente di peggio dell'inazione, passatemi il termine, che sta caratterizzando questo periodo politico mondiale e che sta affossando i mercati e i valori in gioco delle economie sviluppate.
Dieci anni fa Jovanotti cantava per l'annullamento del debito dei paesi emergenti..il mondo cambia velocemente ed ora i BRICS stessi si offrono di aiutare la vecchia e lussuriosa Europa; chi ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità verrà infine riportato verso l'equilibrio a cui tendono tutte le materie di questo mondo, speriamo almeno con un processo calmo e pacifico.
La favola della cicala e della formica insegna ancora...