domenica 11 dicembre 2011

Il fallimento della democrazia

I fatti di governo accaduti in un paese a me noto ma del quale preciso che è pura invenzione romanzesca solo per mostrare espressione di idee in questo blog, nelle ultime settimane hanno indubbiamente fatto ragionare qualcuno sulla forma politica idonea all'aggregazione dell'animale sociale "uomo", da un punto di vista formale la democrazia ha fallito consentendo il ritiro degli eletti a fronte di un comandante proposto da UN presidente della repubblica..i fatti mi sembrano chiari, nell'essere pienamente d'accordo con la decisione presa ammetto un po' di delusione, delusione già percepita nell'operato di chi dovrebbe guidare un paese e non mangiarci sopra ma resa ufficiale dal tonfo in sottofondo di chi reputa più importante la propria faccia rispetto alle vite di 50 milioni di persone.

Storicamente purtroppo si è quasi sempre assistito a crolli ciclici della democrazia in favore di comandanti/imperatore prima e governi tecnici o personaggi con prese di posizione e decisioni dure negli anni più recenti; i cicli di questi crolli sono probabilmente dettati da inefficenze di fondo di questo sistema che ogni volta cerca di migliorarsi e, a seconda della popolazione, riesce progressivamente a portarsi verso un instradamento legislativo tale da riuscire a dissuadere tentativi di utilizzo della cosa pubblica per scopi meramente opportunistici e privati..conosco un paese dove tutto ciò è ancora molto lontano e si è dovuti ricorrere a soluzioni non democratiche a causa dell'arretratezza della politica ma soprattutto della cultura e dell'umanità dei governanti e degli elettori.
Purtroppo mi vedo più fiducioso in questa oligarchia di tecnici anche se questo potrebbe portare a condizioni ottime per il paese e la popolazione ma non condivise dalla stessa..il paradosso della democrazia, della persuasione e del mestirante del politico contro il controllo, la sapienza dei poco comunicativi tecnici.

Ovviamente in queste righe non sono presenti riferimenti a persone o cose realmente esistite o esistenti, è una storiella frutto della mia fantasia..malata..

venerdì 2 dicembre 2011

Qualche idea sull'azionariato Americano

Oggi proporrò alcune idee di diversificazione del portafoglio e soprattutto di diversificazione della valuta, in tempi in cui l'euro potrebbe anche non farcela, riguardando in particolare il mercato Statunitense.
Parleremo più avanti delle occasioni di diversificazione nei mercati in crescita e in via di sviluppo che attualmente offrono e offriranno importanti strategie di portafoglio, sfruttando in particolare Etf e altri strumenti.
Perchè USA? E' un mercato con un grosso debito, forte politicamente tanto da poter spostare l'attenzione dei mercati da casa propria, è un economia non ancora fosilizzata come quella europea e sta dando i primi segnali di ripresa; come sempre il loro mercato valutario e la loro economia sono più reattivi e più intraprendenti dei nostri.
Parlerò quindi di qualche azione che ho inserito da tempo in portafoglio e delle mie spassionate e opinioni su di esse:

-Apple facile no? in realtà non è così facile credere in un azione con un prezzo di base così elevato ma, se guardiamo il P/E stupisce il fatto che sia così basso (intorno ai 13,5) e con una elevatissima posizione di cassa, di liquidità. L'investimento sulla crescita e sulle acquisizioni ragionate completano il quadro di un azienda stabile e che può crescere ancora nel 2012.

-Quantum Fuel System Tecnologies andiamo sull'energia! Azione ipervenduta lo scorso anno, quota intorno a 1,4$ con un RSI molto invitante, azienda solida e innovativa specializzata in energie alternative e rinnovabili.

-Adecoagro Una scelta dal nulla di Soros, un'azienda quotata nell'anno corrente che si occupa di processi agricoli e di trasformazione sostenibile e a basso costo di produzione in SudAmerica, il Business Plan è molto buono e quota  a sconto rispetto ai fondamentali.

- Curiosare sono poi andato a curiosare tra i vari factsheet dei fondi d'investimento..suggerisco l'esercizio soprattutto per quanto riguarda i più quotati, Franklin Templeton, Fidelity, GS ecc.. troverete spesso le prime 10 scelte per quanto riguarda l'azionario USA ( o di altri mercati a seconda del fondo selezionato), diversificazione geografica e/o valutaria e molte osservazioni utili.

mercoledì 30 novembre 2011

Per chi ha il titolo Unicredit in portafoglio..

Oggi vorrei iniziare ad inserire un taglio decisamente più operativo al blog, partirò soffermandomi sul titolo Unicredit e di come ho gestito la mia posizione ereditata da due anni a questa parte.
Per anni ho detenuto in portafoglio il titolo con un prezzo medio di carico che si aggirava intorno ai 2,5 euro, un bel giorno deciso a rientrare dall'investimento che era in perdita considerevole (con le azioni a 1, 8) ho vagliato diverse ipostesi che ora esporrò:

-vendere e incassare la perdita sui minimi di allora (gli attuali sono molto più bassi); è una soluzione idonea se non si ha capitale adeguato per recuperare la posizione, tagliare le perdite è sempre un bene ma procura bruciore di stomaco

-Il demonizzato "mediare al ribasso"!! complice il tratto estivo della crisi che ci accompagna da anni, le azioni sono crollate dandomi la possibilità però di scegliere un ulteriore strategia; le banche italiane sono state demonizzate e hanno viaggiato per molto tempo sui minimi, con Unicredit che si aggirava ogni tanto sugli 0,6 cosicchè mi è stata concessa la possibilità di rischiare sul default della banca stessa che non potrebbe resistere ai livelli per molto.
La decisione è stata quindi quella di mediare, portando nei mesi estivi e autunnali il prezzo medio di carico intorno all'euro, vendendo nel frattempo mensilmente delle opzioni call sui titoli, opzioni che data l'altissima volatilità del titolo pagavano il 9% al mese come premio.
Il risultato di questo mediare ragionato al ribasso è, come detto, una scommessa sul fallimento di Unicredit, se non dovesse fallire ho un pacchetto azionario considerevole comprato decisamente a sconto e sul quale ogni mese guadagno vendendo opzioni Call fino al recupero della posizione (che credo e si spera essere vicino!)

Analisi del titolo attuale:

L'analisi tecnica del titolo lo ritrae stabilizzato sui minimi con un trend di lungo periodo discendente, l'analisi dei movimenti dei prezzi (nuova branca dell'analisi tecnica) nota il titolo essere ormai riluttante ai ribassi e sempre pronto a ripartire in quinta ad ogni buon segnale..che abbia già esaurito la spinta al ribasso e non ne possa più sopportare altre?
Come sapete sono molto scettico sulle previsioni, potrebbe accadere qualunque cosa, sia che la banca fallisca, sia che il titolo recuperi il suo valore fondamentale e compensi le perdite senza senza del settore a cui è andato in contro. Vedremo!

giovedì 10 novembre 2011

Questione del momento: Titoli di Stato Italiani

Comprare o non comprare? andremo in default? siamo veramente dentro al baratro?


A tal proposito vorrei raccontarvi un episodio accorso sul posto di lavoro dell'importante divisione dell'istituto finanziario nel quale lavoravo; in quel contesto dove i dirigenti spendono 10.000 euro al mese in hotel e voli e il lusso serve per abbagliare i clienti, un gruppo di tre analisti finanziari con vent'anni di esperienza sulle spalle compra, in anni non sospetti, titoli di stato greci credendoli un affare.
Allorchè il super dirigente analista, qualche settimana dopo, spiega, vantandosi, ai tre analisti di cui sopra che l'essere bravi a fare quel mestiere non è comprare le opportunità (riferendosi ai titoli di stato greci), ma comprarli al prezzo più basso.
Per inciso il supermegadirigente li aveva comprati per se e famigli a 95..ora penso che la quotazione si aggiri sui 42-47..

Questa breve ma interessante storiella ci porta a due basiche conclusioni:
- Tutti, tutti sbagliano e nessuno, nessuno è in grado di calcolare con esattezza le probabilità di default dell'italia e quindi capire se vale la pena investire o no sui titoli di stato e se il loro rendimento è adeguato..ciò che guida sia analisti che mercati sono sensazioni o opportunismi e spesso non coincidono con il pensiero razionale  o con ciò che in "teoria" dovrebbe essere.
- Mai, Mai fidarsi dei super manager in giacca e cravatta che traspirano finto successo e sembrano sapere tutto della vita; chi ha insegnato e lasciato in eredità al mondo la sua umanità è stato un tizio che ha individuato la vera sapienza nel "non sapere" (Socrate)

In definitiva si può anche rischiare sui titoli di stato Italiani, motli tecnici e professionisti ne hanno approfittato ma badate bene che nessuno saprà darvi certezze in questo momento; andando avanti nel corso dell'economia ci saranno sempre meno certezze e quindi sarà giocoforza spostare l'attenzione sugli investimenti più rischiosi coprendosi contemporaneamente dai ribassi.

Salut

giovedì 3 novembre 2011

L'indecisione delle alte sfere e la situazione economica

Passate due settimane di "passione" per il lavoro ricomincio postando un commento sull'attuale situazione economica-politica italiana ed europea.
Ho letto ed ascoltato in questi giorni qualche intervista, ciò che mi ha più colpito è l'estremo ottimismo di gestori e personaggi importanti di fondi d'investimento riguardo agli sviluppi futuri dell'economia:

- la maggior parte di essi è concorde con l'escludere una recessione grave, profetizzando invece un piccolo (si spera) periodo di "Giapponesizzazione" delle economie Europee, ovvero bassa crescita e perdita del potere d'acquisto.

Personalmente vedo i corsi azionari Italiani già aggirarsi sui minimi, con qualche caduta pesante e con estrema volatitlità, aspettando gli ultimi sconti da panic selling e magari una ripresa lenta o una lateralizzazione anche di medio periodo, vedo la situaizone politica italiana allo sbando ma vedo d'altro canto che il focus sull'economia italiana è un buon modo per sviare l'attenzione sui problemi più gravi di altre economie politicamente più forti (crisi delle banche francesi, debito pubblico americano..)

E' una situazione di incertezza totale, ma basterebbe un chiaro segno politico per risollevare ill nostro paese e sviare l'attenzione dei media che colpisce più duramente del dovuto i mercati azionari.

venerdì 14 ottobre 2011

La Curiosità umana applicata ai Mercati

Ho poche certezze nella vita, come molti del resto non ne posseggo veramente nessuna..

Resta il fatto che, fino ad ora, i comportamenti dettati dalla curiosità umana non mi hanno mai deluso..questo potrebbe non essere un fatto del tutto negativo considerando che probabilmente la curiosità di cui è imbastito l'essere umano è ciò che ha dato il via al processo di separazione tra l'animale e la bestia.
In sintesi ogni mattina o ogni pomeriggio quando esco/entro nel mio garage e fermo la Vespa o l'Automobile davanti all'ingresso in attesa che il cancello automatico si alzi, se sul marciapiede transitano delle persone immancabilmente TUTTE guarderanno dentro il garage aperto o semi aperto per vedere cosa vi è dentro..
Badate bene che non girano lo sguardo quando il garage è chiuso e quando vi è un cane che passeggia col padrone questo a volte gira lo sguardo verso il garage e a volte no; questo perchè gli animali seguono istinti e paralisi mentali volte alla riproduzione e alla sopravvivenza e non si interessano di questioni che non gli possono aiutare in quei campi.

L'applicazione di tutto ciò ai mercati finanziari sembra abbastanza scontata, c'è tanta gente che ci guarda dentro (spendendoci anche parecchi soldi) ma in realtà non ci entra mai del tutto e soprattutto non cerca di capirli o quantomeno di adattarvisi, dà uno sguardo superficiale senza attaccare il cervello all'eccesso di curiosità degli occhi; conseguenza di questo è che i piccoli risparmiatori continuano a perdere in borsa i propri risparmi, come si evince da studi che evidenziano la tassazione maturata sui capital gain che in certi casi arriva al 3 per mille della popolazione (ovvero solo 3 su 1000 risparmiatori guadagna dai propri investimenti)

lunedì 3 ottobre 2011

Due differenti economisti su un'unica crisi..

Partendo "soft" senza per ora commentare i nuovamente burrascosi mercati di oggi già dimentichi dei buoni propositi mostrati la scorsa settimana, proporrò un estratto di due commentari sopra la crisi attuale di due grandi personaggi dell'economia, Soros e Stiglitz, un esperto conoscitore dei mercati e un premio Nobel per l'economia.
Il premio Nobel insiste sulla debolezza della ripresa economica, sulla scarsa domanda aggregata dei paesi sviluppati e sulla lenta crescita degli investimenti nonostante tassi di interesse ai minimi storici; con un politica monetaria (immissione di liquidità) oramai inefficace, restano a disposizione strumenti di politica fiscale o di investimento pubblico facendo leva su un indebitamento a basso costo, dati i tassi attuali, e un incremento della tassazione.
Maggiori tasse per permettere maggiori investimenti pubblici dovrebbero portare a una crescita del PIL e a un ridimensionamento della disoccupazione.
In aggiunta a una politica fiscale incisiva, uno dei più grandi investitori di sempre riconosce la crisi come soprattutto Europea e derivata da una mancanza di un istituzione che garantisca  la "solvibilità" degli stati membri in aggiunta alla Banca Centrale Europea che ne garantisce già la "liquidità"..quindi propugna un "Tesoro Europeo" che sia in grado di garantire stabilità strutturale delle finanze (solvibilità) in aggiunta alla disponibilità temporanea delle stesse (liquidità).
Termina dicendo che l'Euro esiste e una sua caduta provocherebbe una profonda recessione e un crollo del sistema Bancario europeo; non c'è niente di peggio dell'inazione, passatemi il termine, che sta caratterizzando questo periodo politico mondiale e che sta affossando i mercati e i valori in gioco delle economie sviluppate.
Dieci anni fa Jovanotti cantava per l'annullamento del debito dei paesi emergenti..il mondo cambia velocemente ed ora i BRICS stessi si offrono di aiutare la vecchia e lussuriosa Europa; chi ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità verrà infine riportato verso l'equilibrio a cui tendono tutte le materie di questo mondo, speriamo almeno con un processo calmo e pacifico.
La favola della cicala e della formica insegna ancora...